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Il Mastering in pochi Step

5/24/2013

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Oggi Masterizzare i nostri brani può trasformarsi in un incubo pieno di ostacoli che potrebbe danneggiare i nostri lavori piuttosto che migliorarli ed è un momento che viene visto come riparo agli errori piuttosto che come colore aggiuntivo al nostro sound. Se è nostra intenzione quella di realizzare un mastering per un prodotto semi professionale e che sia di supporto a tutto il lavoro vi lasciamo a questo questo tutorial, dove potrai apprendere come masterizzare velocemente e facilmente una song.

Anche se questo specifico esempio di approccio al mastering sia stato pensato per le finalità del tutorial e per un mix di pop, le stesse tecniche sono da considerarsi applcabili anche in altri mondi e generi musicali andando ad applicare  plug-ins similari e su qualsiasi piattaforma audio.

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Primo Step

Iniziamo aggiungendo una traccia stereo per fare posto alla nostra traccia da masterizzare. Quest’ultima dovrebbe essere una versione esportata o registrata del nostro pezzo completo. Per un miglior risultato dovrebbe avere il più alto bit-rate possibile. Per esempio, se il nostro progetto originale è stato registrato a 24 bit, allora questa dovrebbe anch’essa essere impostata a 24 bit.

Per consentire la massima flessibilità alla masterizzazione sarebbe il caso di limitare al minimo gli Effetti sulla traccia pre-master. Questo significa niente compressori, limitatori o equalizzatori sul master output mentre riversiamo il nostro mix finale su disco. Ricordiamo sempre che, a lavoro ultimato, è possibile aggiungere effetti, ma non eliminarli.

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Secondo Passo

Verifichiamo di avere sufficiente “headroom” (ossia Il livello massimo di sicurezza consentito senza produrre distorsioni per sovraccarico) per far operare i nostri effetti di masterizzazione. Facciamo questo riproducendo la traccia nel suo punto più alto e verificando il picco massimo indicato dal master output. Certamente il clipping (ossia il livello massimo di potenza sopportato da generico sistema audio di input prima che incominci la distorsione analogica o il rumore digitale) non è così critico come lo era nei sistemi analogici, ma in ogni caso resta buona prassi evitare enormi sovraccarichi ove possibile.

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Terzo Passo

Ci sono ovviamente alcuni modi diversi per costruire una catena di masterizzazione ma la collezione di effetti seguente ci consentirà di svolgere il lavoro con il minimo sforzo.

Il Primo Plug-in nella nostra catena è il compressore. Assegnare un compressore all’intera linea di missaggio (Mix Bus) è conosciuto come “Compressione del Bus” ed il suo obiettivo principale è quello di assicurare che le dinamiche dell’intero progetto siano il più uniformi possibile. Questo tipo di compressione fungerà anche come un collante per il nostro missaggio, congiungendo elementi diversi.

In questa sede parlare di Attacco Lungo (Attacco = Ampiezza del suono che cresce), Tempi di Rilascio (Rilascio = Ampiezza del suono che diminuisce fino ad esaurirsi) e Rapporti Bassi (Ratio), equivale a dire: “maggior trasparenza possibile”. Indipendentemente dal tipo di compressore utilizzato, ogni filtro di questo tipo, purché di buona qualità, sarà in grado di svolgere decorosamente il lavoro ma, se desideriamo la qualità assoluta, sarà opportuno pensare di investire in un plug-in di compressione dedicato. Con il compressore giusto potremo evitare di ricorrere a consistenti riduzioni del guadagno (Gain) conservando il “feel” originale della nostra traccia.

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Quarto Passo

Il prossimo scenario è quello in cui ci dovremo chiedere se la nostra traccia necessiti o meno di una equalizzazione. Ovviamente questo è uno degli aspetti più soggettivi ma dovremo comunque tenere prensenti alcune linee guida.

Ricordiamoci di tenere i punti Q bassi e ridurre al minimo le aggiunte e/o diminuzioni di frequenza. In questo modo eviteremo di colorare eccessivamente un determinato gruppo di strumenti. Se ci ritroviamo ad aggiungere molta equalizzazione ad una determinata area, potrebbe essere il caso di fare un passo indietro nel processo di missaggio. Se lo abbiamo a disposizione, proviamo ad utilizzare un equalizzatore di fase lineare o un plug-in di masterizzazione dedicato, in modo da impartire minor “carattere” al missaggio finale.

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Quinto Passo
Per consentire al resto degli effetti della catena di masterizzazione di svolgere correttamente il proprio lavoro e non essere sovraccaricati dalle frequenze sub-soniche, è una buona idea rimuovere in questa fase tutto ciò che sta al disotto dei 30 Hz. Questo ci dovrebbe permettere di rimuovere tutto il rumore di sottofondo indesiderato.

Certamente si può raggiungere il medesimo obiettivo nella fase di equalizzazione (Punto precedente) ma è senz’altro preferibile designare allo scopo uno specifico plug-in

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esto Passo

Se avvertiamo che il nostro missaggio è ancora afflitto da aree in cui le frequenze sono troppo forti o, al contrario, troppo deboli, un eccellente soluzione potrebbe essere quella di ricorrere ad un compressore multi-banda. La maggior parte dei software audio DAW sono corredati di un proprio compressore di questo tipo, ma ne esistono moltissimi che possono essere acquistati da produttori di terze parti.

Di base, utilizzare questa tipologia di compressore permette limitare certe frequenze, amplificarle o tagliarle dinamicamente. Questo modo di operare è decisamente più trasparente rispetto ad un massiccio ricorso all’ equalizzazione ed è una buona cosa prestare particolare attenzione a tale approccio.

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Settimo Passo

Talvolta un leggero rafforzamento dell’immagine stereo può dare un tocco “magico” al processo di masterizzazione. Questo intervento non va certo considerato una regola dal momento che i requisiti di ogni traccia possono essere sostanzialmente diversi. Tuttavia va detto che a tale scopo si rendono disponibili numerosi effetti e ciascuno dovrebbe eseguire una scelta personale, giudicando quello che sposa meglio le proprie esigenze.

All’interno di Logic 8, ad esempio, troviamo Stereo Spread. Qualunque sia quello che decideremo di utilizzare teniamo a mente di operare unicamente sulle frequenze più alte, lasciando intatta la parte bassa dello spettro. In caso contrario, finiremo col ritrovarci un missaggio di basso profilo ed il master non verrà riprodotto decentemente in altri sistemi.

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Ottavo Passo

Il passaggio finale nella nostra catena è il processo di limitazione “brick-wall” (Muro di mattoni) che ha lo scopo di incrementare il volume percepito nel missaggio finale. Un limitatore di masterizzazione si comporta più o meno come tutti gli altri limitatori, l’unica differenza sta nel fatto che il tipo di settaggio specifico “brick-wall” impedisce all’audio di superare il livello impostato dall’utente. Aggiungiamo guadagno all’ input ed il risultato sarà un suono denso e amplificato (Maximised), rendendo così il nostro master decisamente più potente.

Un limitatore di masterizzazione dovrà essere considerato obbligatorio in questa sede. Altra regola da non omettere sarà quella di non introdurre troppo guadagno nel processo di missaggio e preservare parte della dinamica originaria.

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Nono Passo

La vera finalizzazione la opereremo ritagliando (Trimming) il nostro master, non prima però di averlo esportato ed effettuato il dithering del missaggio. Se il nostro missaggio è stato registrato ed esportato a 16 bit, non dovremo fare altro, a parte ritagliare l’inizio e la fine del nostro file audio. Se, invece, il missaggio è stato registrato a 24 bit, sarà il momento di operare il dithering.

Il dithering è un processo di compressione che consente di ridurre i files a 24 bit in file a 16 bit, senza penalizzare eccessivamente la qualità. Questa operazione viene eseguita una sola volta durante il processo di masterizzazione ed è sempre buona regola quella di utilizzare il miglior algoritmo messo a disposizione dal nostro software DAW. Se ci affidiamo all’ algoritmo “POW-r” o al “Apogee” non possiamo sbagliare. Solitamente questi ultimi sono inclusi nella maggior parte dei DAW di ultima generazione.

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    Questo blog è tratto dal blog presente sul portale www.yoursoundcloud.com 
    Un portale rivolto a musicisti, arrangiatori, compositori in cerca di una duplice soluzione in ambito “Musicale”:
    Un percorso volto ad aquisire competenze importanti in ambito “Home recording”, e aver la possibilità di realizzare in maniera assistita e facilmente i propri lavori, grazie ad un innovativo sistema di interazione formativa, unico nel suo genere, che scoprirai presto inserendo la tua mail e seguendo i video nella loro interezza.

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